Corso rapido di geografia creativa

Alla fine è ormai certo: prima o poi la Turchia entrerà in Europa.

Via, svecchiamo le ormai obsolete e stucchevoli categorie della geografia, siamo o non siamo ormai quel villaggio globale già preconizzato da Mc Luhan nel 1964? E’ vero o non è vero che Ambrogio Viganò, estremista del Leonka, indossa la kefia e pensa di converstirsi all’Islam, che Abdul Sakhgar di Baghdad Est beve Coca-Cola anche se di nascosto, che a Los Angeles si abbuffano di sushi e a Tokyo di hamburger?E dunque, basta con questa trita menata dei continenti che ormai non contengono più nulla.

Voci di corridoio girano da tempo sulla brama della Sicilia di diventare il 51° stato degli USA (visto che il siciliano a New York è la terza lingua dopo l’inglese e lo spagnolo), e qualche anno fa girava voce che Lampedusa, incazzata con la Provincia di Agrigento (nota per la squisita sensibilità artistico-culturale con cui maltratta la Valle dei Templi e la casa natale di Pirandello) fosse pronta a concedere le sue grazie alla Provincia di Bergamo.

Ci mettiamo anche il Montefeltro che le Marche hanno bassamente rubacchiato alla Romagna senza che nessuno muovesse un dito?

Monti, sempre attento alle leggi del mercato, in realtà ha già fiutato il business e medita di rendere l’Italia il paese-guida dell’Africa (Napoli e Palermo stanche di un ruolo subalterno sui campi d’Europa stanno già sognando appassionate sfide con l’Etoile du Sahel e con i Red Stripes di Kinshasa).

La Nuova Guinea, St. Kitts e Nevis, il Liechtenstein e Andorra si stanno già consorziando per creare the Continent of Us Other (Er Continente de Noantri).

Alice, Peter Pan e il Gatto con gli Stivali hanno già opzionato ruoli dirigenziali nell’Unione del Continente che Non C’E’ (Rocco Buttiglione le sta provando tutte per essere della partita e siamo convinti che alla fine, stante il suo tasso di inesistenza, ce la farà).

La Gran Bretagna verrà carsicamente riassorbita negli Stati Uniti, la Francia nel Canada e la Germania fonderà un’Unione dell’Europa Centrale Germanofona in cui sarà Uber Alles una volta per tutte senza rompere le palle agli altri.

La Turchia a quel punto si imbrusierà moltissimo (come quelle dive che vanno alla festa dei VIP e scoprono che Briatore è rimasto a casa e Berlusconi ha mandato Bondi e Dell’Utri al suo posto) e cercherà di tornare in Asia ma scoprirà che nel frattempo i cinesi avranno già fatto in modo di cambiare tutte le serrature.

Israele per motivi di sicurezza cambierà continente una volta ogni sei mesi.

La Nigeria è in parola con l’America del Sud ma intanto strizza l’occhio all’Asia e ha un intenso scambio di fax con l’Oceania.

La Svizzera lascerà liberi i suoi cantoni di pronunciarsi e sostanzialmente si smaterializzerà in tutti e cinque i continenti (salvo quegli originaloni di Appenzello Interno che hanno già firmato con Alpha Centauri).

La geografia verrà abolita come materia scolastica e smembrata metà nella letteratura e metà nella filosofia.

Tutti gli anni ci sarà un mercato estivo e uno invernale di riparazione in cui i singoli stati potranno spostarsi virtualmente da un lato all’altro del globo (ma quelli più tecnologicamente avanzati e di più modeste dimensioni, vedi Olanda e Nuova Zelanda, si doteranno di sistemi di traslocazione fisica applicando le più recenti ricerche sulle curvature dello spazio-tempo).

Il Presidente Napolitano ha già garantito che “questi così drastici cambiamenti favoriranno il dialogo tra i popoli” (ma tanto si sa che per lui anche il fatto che sua moglie cambi tinta favorisce il dialogo tra i popoli…).

2 Risposte

  1. Mi pare che si a già così, almeno economicamente! Ormai siamo di qualcun altro, comunque. Il debito che lega tutte le nazioni creare una geografia fantastica come quella che hai creato, un bel caos di riferimenti! A scuola già è poco amata e meno studiata, anche perché , diciamolo come faccio a spiegare le quattro stagioni se ormai sono tre? Inverno, estate lunghissima e una terra di mezzo piena di piogge, slavine e scioglimento dei ghiacciai! Per girare basta il navigatore, dicono, poi si perdono in fondo al fiume secco.! Meglio le carte geografiche. Ciao Riri52

    1. Cara dolcissima Rita, qualsivoglia didatta ha da fare i conti con la relatività, il relativismo, la precarietà del Sapere in questo sdrucciolo Terzo Millennio. Poi si fa didattica comunque dietro opportuno compenso, ma con una certa qual confusione interiore.

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Se si ritorna significa quanto meno (a) che si hanno ancora gli strumenti dinamici per trasmigrare da un punto all’altro e (b) che si possiede ancora una mappa. Ma pensandoci meglio il punto (b) può essere omesso, delle volte si ritorna per puro caso e, dopo aver detto “Ma dài…” si decide di trattenersi. Quanto a lungo non si sa.

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