Il blog è morto (viva il blog??????).
A tutti coloro che hanno partecipato alle esequie del mio compianto blog (che resterà comunque pietosamente imbalsamato a beneficio di quanti vorranno rendergli postume visite) un affettuoso e un po’ mesto abbraccio. Dopo la morte di un caro amico ci si sente più vecchi e più soli, ma dopo magari passa. O magari no. Il dolore per quella perdita prima o poi va a fare massa indifferenziata fra tanti altri dolori e perde di individualità e specificità.
Anch’io in questo momento sono passato a cambiare l’acqua ai fiori, riaccendere il lumino votivo che s’era spento, strappare due erbacce grame e maleducate. E poi mi siedo e penso. O mi siedo e basta, che pensare mi porta dove non ho voglia di arrivare.
Post with no name (tree with no leaves)
Questo blog chiude per danieleluttazzi di famiglia, liquida tutto per cessata attività intellettuale, continuerà a vagolare nel web come compiaciuto trofeo di sè stesso (che forse l’accento in questi casi non ci vuole ma megliò un accentò in più chè unò in menò, o magari no) finché quelli di wordpress (o wordmusic, adesso non ricordo bene) riterranno opportuno staccare la spina e retrocederlo dalla memoria informatica a quella biologica dei pochi ma fedeli lettori che negli anni si sono avvicendati alla lettura dello stesso.
Potevo limitarmi a comunicare la cosa via e-mail ai due lettori superstiti, che secondo me l’avevano già capito da soli; potevo chiudere col botto con uno struggente post d’addio dedicato alla mia recentissima rimpatriata padovana con Prato della Valle che si rivela di lontano e quasi ti salta addosso come un cagnone contento di rivederti dopo tanti anni, che ce l’avevo in mente parola per parola ma poi mi son detto meglio di no.
Tra i due estremi scelgo questo post quasi di servizio.
Immaginatevi pure tutte le retoricissime frasi di circostanza che forse ci vorrebbero ma sfortunatamente ripugnano al mio essere. Vedrete che vi riusciranno bene, e potrete allucinare di averle lette davvero.
Ciao a tutti.