A Gabicce, Marche e Romagna si incrociano senza capirsi.
Da una parte il divertimentificio cattolicense in cui il mare diventa un garbato pretesto, dall’altra paesaggi mozzafiato e stradine dall’aria inesorabilmente e piacevolmente vintage.
In mezzo, il torrente Tavollo ed un simpatico ponticello levatoio che fa da stargate fra due universi paralleli.
Si alloggia in un hotel in pendenza, con l’entrata sul mare due piani sotto a quella che guarda il centro del paese.
In omaggio alla incombente Romagna, però, nonostante l’asperità naturale che (vedi Riviera del Conero) indurrebbe ad aspettarsi spiaggia sassosa e mare subito profondo, la spiaggia è morbidamente sabbiosa e il mare permette, o costringe a, lunghe indolenti camminate prima di poter esplodere in uno scenogragico crawl senza incagliare il braccio di richiamo nel fondale.
A Gabicce Monte se si danno le spalle al mare sembra tranquillamente di stare a Bosco di Corniglio,
l’arrampicata aiuta a decantare i lauti pasti in albergo ed agevola pensieri sull’Infinito.