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Ho trovato una certa somiglianza fra queste due sitazioni.

Italian PM Giuseppe Conte at the G7 Leaders Summit in Canada

“Hey, fellas… Watch over here… Joe Conte, the guy from Italian Parliament…”.

Canzone scritta sul muro.

“A me mi piace due per volta” urlava a un’ottava più del necessario, calcando ulteriormente sulla sua cadenza parte nopea e parte napoletana, Edoardo Bennato nella sua minimalistica ma efficace “Avete capito o no?”.alle-barricate3

E i benpensanti malpensavano inorridendo che si trattasse di due donne, gli intellettuali (che per definizione sono razionali, lucidi, imparziali, sempre concettuali;  sono esistenziali, molto sostanziali,  sovrastrutturali e decisionali) la consideravano, dandosi di gomito compiaciuti, una sottile metafora della coincidenza degli opposti, dell’interdipendenza di yin e yang, di un “non solo ma anche” ante litteram quando Water Veltroni era ancora solo il figlio di Veltroni Vittorio giornalista benemerito degli albori della RAI.DSC_7627-300x199

E invece si trattava semplicemente di una occasionale bizzarria per cui il geniale cantautore, invece di pubblicare un album doppio o di accantonare una dozzina di brani venuti così così per utilizzarli se mai come bonus tracks in album futuri, aveva pubblicato a distanza di pochi giorni due album diversissimi e antitetici, prima il rustico e quasi provocatorio “Uffà! Uffà!” (sottinteso:  Vulit’ nu disc’? E accattatevill’!!) e poi il luccicante curatissimo “Sono solo canzonette” (e il gap di vendite fu di circa 20:1 a favore di quest’ultimo).

A volte anche a me mi piace due per volta, altre volte mi piace abbandonare il web per ere geologiche intere (senza che per questo ci fossero mai stati suicidi di massa).download (3)

Pochi minuti dopo aver licenziato il mio ultimo post (che avrei potuto intitolare alla Totò “Ohibbò, siamo rappresentanti o rappresentati?” e del quale andavo moderatamente orgoglioso) girando per la città tutto preso da mille attività paraproduttive e/o pseudolavorative, ho visto un imbianchino dell’Oltretorrente che con fare fra l’annoiato e il disgustato cancellava con drastiche mani di bianco le scritte di protesta degli incazzati eredi di Guido Picelli e a me sembrava che non si rendesse ben conto di quello che stava facendo invece poi l’ho guardato meglio e aveva la faccia di uno che si rendeva conto a modo suo coi suoi strumenti e per cortesia che gli lasciassi fare il suo lavoro (credo che così si sarebbe espresso il mio maestro di scrittura e di vita se fosse stato lì in quel momento, anzi a pensarci meglio peccato che non ci fosse).images (4)

E nella mia inesausta fucina di ricordi & associazioni è emersa l’ennesima canzone, una di quelle che non c’è verso, tertium non datur, o ti lascia indifferente o ti prende alla gola e rischia di farti lacrimare anche in pubblico: detto in altre parole una canzone di Claudio Lolli. Tratta non dagli Zingari  (o Zangheri, adesso non ricordo bene) Felici ma dall’album immediatamente successivo, che col suo profetico titolo “Disoccupate le strade dai sogni” parlava di riflusso con qualche anno d’anticipo.

Che sarebbe poi questa:

dove in copertina il clown con la falce sembra prendere maledettamente sul serio il motto “Una risata vi seppellirà”, in un continuum che partiva dal tautologico coretto “Scemo! Scemo!” (che dalle nostre parti per brevità si pronunciava omettendo la c) e arrivava ad un uso disinvolto della P38.

Ma il ragazzo della canzone, a parte fantasticare di sputare in faccia a chi gli sta di traverso (come fa Bennato coi guerrafondai interessati, guarda te delle volte le coincidenze) trova più rapido e conveniente il suicidio che il punire uno ad uno chi se lo meriterebbe.

La sua canzone scritta sul muro, nella fantasia, dovrebbe travalicare le epoche ed arrivare come un monolitico monito alle generazioni future ed invece, nella realtà,  viene estinto da un burbero imbianchino inconsapevolmente alleato della reazione e del padronato.

Chi è Silvio?

220px-Reagan+Schwarzenegger1984Sono in possesso di un angoscioso segreto a proposito di Silvio Berlusconi che da anni cerco di vendere alle principali testate giornalistiche a prezzi sempre più stracciati (ma comunque loro non abboccano), e siccome sto per morire lo rivelo al colto e all’inclita, urbi et orbi da questo mio blog.img_bonsai_tv

Il Silvio Berlusconi che oggi vediamo è uno dei tre personaggi del romanzo di Philip K. Dick “Noi terrestri”,  che il geniale autore scrisse negli anni 50 ma non pubblicò mai perchè la trama (una evolutissima razza aliena piazza fra il 1911 e il 1947 tre suoi androidi, convenzionalmente noti come Ronald, Silvio e Arnold, come avamposti di una colonizzazione della Terra, col compito strategico di abbassare il livello culturale e intellettuale dell’intero pianeta, ma tutti e tre moriranno in stato di assoluta demenza dopo aver realizzato solo in parte la loro missione) sembrava esageratamente fantasiosa perfino ad un allucinato come lui.

Approfittando di uno squarcio dello spazio-tempo e di una curvatura della parallasse dell’orbita di Melone 3, i tre personaggi riuscirono ad evadere dalle pagine del romanzo, estromettere i veri ed intelligentissimi, Ronald Regan, Silvio Berlusconi e Arnold Schwarzenegger dalle loro vite reali spedendoli in un universo parallelo, e  spargere il nero seme dell’entropia in tutto l’Occidente. 

Questo avvenne il 12 luglio 1956 e provocò delle strane modificazioni nei diretti interessati: Regan cambiò completamente il suo atteggiamento nei confronti di John Wayne, cominciando a trattarlo con sarcastica sufficienza; Berlusconi, all’esame di Diritto Soggettivo e Inopinato esplose in tre stentorei “Mi consenta!!!” che spinsero il docente a rispondergli “Io non le consento, si riprenda il suo libretto e ritorni quando sarà tornato in possesso delle sue facoltà mentali” e Arnold Schwarzenegger urlacchiò al suo vicino di banco delle elementari “Ach so! La prossima volta che mi rubi la merendina ti do l’ergastolo”.

Quando poco prima di morire Philip Dick visitò il set di “Blade runner” e si imbattè in Arnold, i due si guardarono a lungo ognuno pensando “Ma dove czz l’ho visto questo qua?”.

Quindi ci sono delle gran brutte avvisaglie per l’androide n. 2: la fuga dalle pagine del romanzo purtroppo non eviterà nè a lui nè all’altro superstite di seguire la sorte dell’androide n.1. Lo sforzo fatto per rincoglionire il mondo ha sventuratamente dei rinculi simili a quelli delle armi usate da Will Smith in Men in Black, e ogni perdita di informazione nel sistema-terra produce una analoga perdita di informazione nell’androide.

Pensate che la semplice creazione di Tele Alto Milanese ha fatto perdere a Silvio tutto d’un colpo sedici miliardi di bits, mentre la discesa in campo gli ha succhiato il 50% della dotazione mentale; le canzoni scritte con Apicella e il vulcano attivo nella villa in Sardegna non sono più atti ostili verso il Pianeta, ma avvisaglie del fatto che l’androide Silvio viaggia ormai col 5% della dotazione neurale del 1956.

Si calcola peraltro che la battuta “Non sono preoccupato per il debito pubblico americano. E’ abbastanza grande per cavarsela da solo…” abbia bruciato a Regan un numero di bit uguale al debito stesso.

Regan peraltro era dei tre il prototipo meglio riuscito, ha devastato l’economia americana e sparso pressapochismo e dilettantismo politico a piene mani ritirandosi dalla scena nel momento esatto in cui le sue risorse mentali erano ancora sufficienti per rilasciare interviste di senso compiuto; Berlusconi e Schwarzenegger hanno delle anomalie gravi che renderanno loro impossibile ritirarsi dalla scena politica prima che il loro stato di degrado emerga troppo vistosamente. Se avrete pazienza, vi godrete nel 2018 l’intervista che Schwarzenegger rilascerà in ologramma mondiale vestito da Conan il Barbaro e nel 2020 Apicella Presidente del Senato. Neanche Caligola era arrivato a tanto….

Corso rapido di geografia creativa

Alla fine è ormai certo: prima o poi la Turchia entrerà in Europa.

Via, svecchiamo le ormai obsolete e stucchevoli categorie della geografia, siamo o non siamo ormai quel villaggio globale già preconizzato da Mc Luhan nel 1964? E’ vero o non è vero che Ambrogio Viganò, estremista del Leonka, indossa la kefia e pensa di converstirsi all’Islam, che Abdul Sakhgar di Baghdad Est beve Coca-Cola anche se di nascosto, che a Los Angeles si abbuffano di sushi e a Tokyo di hamburger?E dunque, basta con questa trita menata dei continenti che ormai non contengono più nulla.

Voci di corridoio girano da tempo sulla brama della Sicilia di diventare il 51° stato degli USA (visto che il siciliano a New York è la terza lingua dopo l’inglese e lo spagnolo), e qualche anno fa girava voce che Lampedusa, incazzata con la Provincia di Agrigento (nota per la squisita sensibilità artistico-culturale con cui maltratta la Valle dei Templi e la casa natale di Pirandello) fosse pronta a concedere le sue grazie alla Provincia di Bergamo.

Ci mettiamo anche il Montefeltro che le Marche hanno bassamente rubacchiato alla Romagna senza che nessuno muovesse un dito?

Monti, sempre attento alle leggi del mercato, in realtà ha già fiutato il business e medita di rendere l’Italia il paese-guida dell’Africa (Napoli e Palermo stanche di un ruolo subalterno sui campi d’Europa stanno già sognando appassionate sfide con l’Etoile du Sahel e con i Red Stripes di Kinshasa).

La Nuova Guinea, St. Kitts e Nevis, il Liechtenstein e Andorra si stanno già consorziando per creare the Continent of Us Other (Er Continente de Noantri).

Alice, Peter Pan e il Gatto con gli Stivali hanno già opzionato ruoli dirigenziali nell’Unione del Continente che Non C’E’ (Rocco Buttiglione le sta provando tutte per essere della partita e siamo convinti che alla fine, stante il suo tasso di inesistenza, ce la farà).

La Gran Bretagna verrà carsicamente riassorbita negli Stati Uniti, la Francia nel Canada e la Germania fonderà un’Unione dell’Europa Centrale Germanofona in cui sarà Uber Alles una volta per tutte senza rompere le palle agli altri.

La Turchia a quel punto si imbrusierà moltissimo (come quelle dive che vanno alla festa dei VIP e scoprono che Briatore è rimasto a casa e Berlusconi ha mandato Bondi e Dell’Utri al suo posto) e cercherà di tornare in Asia ma scoprirà che nel frattempo i cinesi avranno già fatto in modo di cambiare tutte le serrature.

Israele per motivi di sicurezza cambierà continente una volta ogni sei mesi.

La Nigeria è in parola con l’America del Sud ma intanto strizza l’occhio all’Asia e ha un intenso scambio di fax con l’Oceania.

La Svizzera lascerà liberi i suoi cantoni di pronunciarsi e sostanzialmente si smaterializzerà in tutti e cinque i continenti (salvo quegli originaloni di Appenzello Interno che hanno già firmato con Alpha Centauri).

La geografia verrà abolita come materia scolastica e smembrata metà nella letteratura e metà nella filosofia.

Tutti gli anni ci sarà un mercato estivo e uno invernale di riparazione in cui i singoli stati potranno spostarsi virtualmente da un lato all’altro del globo (ma quelli più tecnologicamente avanzati e di più modeste dimensioni, vedi Olanda e Nuova Zelanda, si doteranno di sistemi di traslocazione fisica applicando le più recenti ricerche sulle curvature dello spazio-tempo).

Il Presidente Napolitano ha già garantito che “questi così drastici cambiamenti favoriranno il dialogo tra i popoli” (ma tanto si sa che per lui anche il fatto che sua moglie cambi tinta favorisce il dialogo tra i popoli…).

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Se si ritorna significa quanto meno (a) che si hanno ancora gli strumenti dinamici per trasmigrare da un punto all’altro e (b) che si possiede ancora una mappa. Ma pensandoci meglio il punto (b) può essere omesso, delle volte si ritorna per puro caso e, dopo aver detto “Ma dài…” si decide di trattenersi. Quanto a lungo non si sa.

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Annamaria - liberi pensieri

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...e navigando con le vele tese io sempre cercherò il mio orizzont

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