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La màchina d’al temp – Aristodemo rapito, addotto, prelevato, levitato, convocato dal preside, insomma preso su e portato via.

[Riassunto – sommario:download (33)L’aspirante inventore Aristodemo Cavatorta invia tutto il suo caseggiato in un futuro non lontanissimo, ma abbastanza perché, se la morosa ti aspettava alla fermata dell’autobus, si sia stufata e se ne sia andata a Montecatini con quello che alle medie ti rubava le merendine. Solo che lui (nel senso di Aristodemo, non del ladro di spuntini) non si è accorto di nulla.images (29)

download (31)La màchina faticosamente assemblata da Aristodemo avrebbe dovuto produrre una bolla temporale che l’avrebbe avvolto, l’avrebbe destrutturato per ristrutturarlo con precisione esattissima nel tempo futuro voluto.

Ma, per uno di quegli accidenti che il caso spesso propone agli umani, la màchina si era messa in moto da sola per un anomalo afflusso di corrente elettrica e aveva allegramente sparso la sua furia deformatrice dello spazio-tempo per l’intero caseggiato.download (27)download (29)

I vicini non gradiscono e gli chiedono spiegazioni sui paradossi temporali intercorsi. Ma Aristodemo non sa cosa rispondere essendo ancora sotto shock. Alla fine la folla sciama delusa e il bizzarro inventore rimane solo.

Intanto i coniugi Bolsi, avvocato di successo lui e sostanzialmente ex-escort lei, escono disorientati e in stato confusionale da casa e……

download (28) si trovano proiettati in un avvenire che si presta ad una difficile decifrazione, il tutto sormontato da una enigmatica scritta nel cielo che recita Libero Ducato di Parma, 16 luglio 2079. E tanto che ci sono devono subito cavarsela con una guardia comunale, anzi in questo caso ducale, del futuro, ma in tutto e per tutto stronza e bastarda come quelle di qualche decennio prima.

I due finiscono deportati in un centro di raccolta per abusivi, mentre Aristodemo, chiuso in casa a pensare (una vita sprecata, non c’è niente da fare)riesce a capire cos’è successo. images (30)Trionfante corre in strada ma si trova davanti una folla ostile.

E anche lui deve vedersela con una feroce e vernacolare Guardia Ducale, che le Guardie Rosse di Mao in confronto erano dei boy scout in gita premio a Loreto. E sta per essere imprigionato, forse avviato alla rieducazione, eventualmente ridotto in schiavitù, download (27) fatto a pezzi dal Minotauro Ducale, sottoposto a disgregazione molecolare o (peggio di tutte le altre cose messe insieme, elevate al quadrato e moltiplicate per pi greco, rho egizio e tau fenicia) costretto a passare 20 serate con un testimone di Geova. Ma…].

images-18“Cavatorta, ch’al vena chi”.

Aristodemo ci mise un po’ a capire da dove veniva quella voce, troppo in alto per provenire dalla strada e troppo in basso per provenire dal cielo.

In verità la voce proveniva da dentro un bizzarro apparecchio perfettamente immobile a due metri da terra che non emetteva alcun rumore. “Antigravità. Era chiaro che ci sarebbero arrivati. Probabilmente quell’apparecchio, che è praticamente identico images-25agli aereoplanini dei baracconi solo che sta su da solo, crea un campo magnetico altamente focalizzato, oppure emette materiale radioattivo a velocità prossima quella della luce che genera una barriera di ioni, in entrambi i casi secondo le previsioni di Einstein la gravità viene deviata e rall… images-21cercò di pensare Aristodemo, ma fu interrotto da un imperioso “SALGA A BORDO, CAZZO!!!” che gli ricordava qualcosa ma non  avrebbe saputo  dire cosa. E, cosa ancor più curiosa, che risuonava direttamente dentro la sua testa trascurando vezzosamente di passare dalle orecchie.

1410856351012Di suo, Aristodemo sarebbe stato incline a rispondere “Con calma e per favore”, ma cominciò lentissimamente a levitare. E quando si lèvita senza esserci per nulla abituati di solito ci si concentra sul fenomeno e si omette di protestare.images-14

Mentre ascendeva al cielo in stile resurrection shuffle, non poté comunque esimersi dal vedere, sotto di lui, la folla in tumulto muoversi sempre più al rallentatore fino ad arrestarsi del tutto. “Ma è chiaro – continuò a pensare il Cavatorta Addotto –  qui c’è in ballo un flusso energetico di inusitata potenza e precisione che deforma images-31lo spazio-tempo in senso antigravitazionale. Togo!!!”.

Il tutto assomigliava moltissimo alle riprese di un presunto sedicente rapimento alieno che aveva occupato e ammorbato tutti i canali olografici nel 2023, risultato poi un grossolano falso architettato dal tecnico degli effetti speciali della rockstar mutante Dagobert Hyde. Da quell’inconfessato teledipendente che era, Aristodemo quasi  assisteva allo spettacolo dal di fuori. Solo che stavolta non sembrava logico supporre che si trattasse di una messa in scena.image

Alla fine dell’abduction si ritrovò… no, miei piccoli lettori,  non in una selva oscura, ma cosa avevate capito? Si ritrovò seduto al posto di comando di una piccola astronave semovente.

Che poi, posto di comando… Al brillante intuito del geniale inventore (ocio che ci crede) fu immediatamente chiaro che anche qui comandava la màchina,  decideva la màchina,  la màchina la feva ed testa sovva e l’uomo fischiava.

Davanti a lui c’era uno schermo da dove faceva una smorfia, che caritatevolmente rinomineremo in sorriso, un attempato gentiluomo che sembrava (dato che di lui si vedevano solo viso e spalle) vestire una felpina aderente tipo Star Trek. Usanze dell’epoca,  probabilmente. Non di ottimo gusto ma chi era Cavatorta Aristodemo per criticare? Magari non lo scacciato di 50 anni fa ma men che meno il primo della lista.images-39

“Dottor Cavatorta,  ben ricordo che ai Suoi tempi si usava ancora la lingua italiana e quindi mi permetta di supporre che possa non aver dimestichezza con il ducale ufficiale, oltre tutto sicuramente diverso da quello che veniva definito dialetto parmigiano  – e qui l’attempato gentiluomo ebbe come un moto di imagespontaneo ribrezzo – neanche si trattasse di un formaggio. 

 “Ben lo ricordo perché parlai la lingua italiana fino all’instaurarsi della rivoluzione ducale e so ancora parlarla in modo discretamente fluente e, spero me lo concederà,  con ottima dizione. Di solito lo parlo con coloro che vengono affettuosamente trattenuti quando, garbatamente fermati dalle nostre guardie, dimostrano di non sapersi esprimere in ducale, ma oggi ho la consolazione, e starei per dire la soddisfazione, di parlarlo con un grandissimo scienziato noto in tutto il mondo.”image

Qui il distinto, e francamente anche un po’ stucchevole, gentiluomo si produsse in una teatrale pausa e fece un gesto con la mano che, all’altezza della spalla, avanzava con maestosa lentezza verso la webcam, o qualunque suo equivalente esistesse nel 2079, che chiaramente significava “Adesso parla tu, stronzetto!”

(continua, eh se continua…).

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Se si ritorna significa quanto meno (a) che si hanno ancora gli strumenti dinamici per trasmigrare da un punto all’altro e (b) che si possiede ancora una mappa. Ma pensandoci meglio il punto (b) può essere omesso, delle volte si ritorna per puro caso e, dopo aver detto “Ma dài…” si decide di trattenersi. Quanto a lungo non si sa.

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