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Le visioni di Fernando Pessoa.

Fernando Pessoa gestiva con uguale attenzione la fine della settimana e la fine del continente che si arrestava spaventato davanti all’Atlantico. Era simultaneamente affascinato ed orripilato da tutto quanto ci fosse di marginale e periferico nella sua vita. Dal fatto che nulla riusciva a durare abbastanza da consolidarsi, e così strane stanche astratte bolle di putrido nulla decoravano con austero decoro gli interstizi della sua esistenza.

Immaginava un non lontano futuro in cui ogni uomo avrebbe avuto accesso in tempo reale a tutti i suoni, le immagini e le informazioni in quel momento disponibili, ed intuì che allora nulla avrebbe potuto mai più contenere la marea montante dello spleen, del tedium vitae, della sfiga.

Immaginava un non lontano futuro in cui le idee e le opinioni, e Dio non volesse perfino i fatti, sarebbero stati messi in vendita al miglior offerente, e allora forse qualcuno avrebbe smesso di inseguire il proteiforme illusorio mito della Verità.

Immaginava un non lontano futuro in cui si sarebbe riusciti ad individuare nelle infinità del Cosmo pianeti enormi ed immaginarli pullulanti di vita, ma intuì che questo avrebbe fatto sentire l’uomo acora più solo.

Immaginava un non lontano futuro in cui la Terra sarebbe sembrata così piccola da poter stare nella mano di ciascuno dei suoi figli, ma questo non avrebbe fermato le guerre, le violenze e le sopraffazioni, le avrebbe semmai rese più fattibili e più evidenti, finché chiunque si sarebbe abituato.

Si addormentò sulla sabbia umida e sognò di sognare la sua vita: ma era un sogno maledetto perché in ogni secondo sapeva che quella realtà sarebbe finita e sarebbe tornata l’illusione della vita.

Si risvegliò molte ore dopo senza saper nè voler decidere se dell’umidore che velava i suoi calzoni fosse responsabile l’oceano o un principio di incontinenza.

Per fortuna aveva scordato le sue visioni. Inseguendo i rimasugli di una poesia che non ricordava più se aveva già scritto o doveva urgentemente scrivere, dolorosamente ricordò la strada di casa.

Sigla di coda

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Se si ritorna significa quanto meno (a) che si hanno ancora gli strumenti dinamici per trasmigrare da un punto all’altro e (b) che si possiede ancora una mappa. Ma pensandoci meglio il punto (b) può essere omesso, delle volte si ritorna per puro caso e, dopo aver detto “Ma dài…” si decide di trattenersi. Quanto a lungo non si sa.

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