Questo blog chiude per danieleluttazzi di famiglia, liquida tutto per cessata attività intellettuale, continuerà a vagolare nel web come compiaciuto trofeo di sè stesso (che forse l’accento in questi casi non ci vuole ma megliò un accentò in più chè unò in menò, o magari no) finché quelli di wordpress (o wordmusic, adesso non ricordo bene) riterranno opportuno staccare la spina e retrocederlo dalla memoria informatica a quella biologica dei pochi ma fedeli lettori che negli anni si sono avvicendati alla lettura dello stesso.
Potevo limitarmi a comunicare la cosa via e-mail ai due lettori superstiti, che secondo me l’avevano già capito da soli; potevo chiudere col botto con uno struggente post d’addio dedicato alla mia recentissima rimpatriata padovana con Prato della Valle che si rivela di lontano e quasi ti salta addosso come un cagnone contento di rivederti dopo tanti anni, che ce l’avevo in mente parola per parola ma poi mi son detto meglio di no.
Tra i due estremi scelgo questo post quasi di servizio.
Immaginatevi pure tutte le retoricissime frasi di circostanza che forse ci vorrebbero ma sfortunatamente ripugnano al mio essere. Vedrete che vi riusciranno bene, e potrete allucinare di averle lette davvero.
Ciao a tutti.
Mi verrebbe da urlare: NO NO NO!
Mi verrebbe da chiederti PERCHÈ.
Mi verrebbe da dirti CONTINUA!
Ma poi mi viene in mente la parola rispetto.
Pero il vuoto non lo posso scacciare.
Spero che rimarremo amici, spero che tu stia bene, spero di rivederti presto. Spero di rileggerti ancora.
Con tanto affetto (e preoccupazione)
Evito, come del resto ha fatto anche Milvia, retoricissime frasi di circostanza.
Posso dire anzi che ti capisco benissimo: a parte tuoi insondabili motivi personali, che ovviamente rispetto, mi sembra che tenere e coltivare un blog abbia ormai un bilancio proibitivo, fra impegno e remunerazioni.
Da parte mia non voglio mollare, anche se ho enormemente calato l’impegno, e spero che anche tu, in questo o altro formato, possa riscoprire valori e gioie della blogosfera.
Con inscalfibile amicizia, un salutone.
Sai anch’io pensavo la stessa cosa: non c’è più quel fervore di prima, sarà che inizialmente si è presi da una certa euforia, poi ogni cosa si ridimensiona, sarà anche per altri motivi.
Comunque io continuo con meno accanimento, giusto per consentirmi di vivere la cosa con tranquillità, anche perché vi sono altre priorità. Quindi ripensaci, magari ci fai una capatina di tanto in tanto e quando avrai una tregua ai tuoi problemi personali.
Con amicizia
annamaria
Mi verrebbe da dire “va dove ti porta il cuore”, nel senso che la vita è fatta di momenti, resta il dispiacere di non leggerti più. Mi dispiace, e non poco. Auguri per il resto. Rita
Dispiace sempre leggere di un blog che chiude. Come una luce che si spegne, un orologio che si ferma.